Connections: dati e innovazione tra arte, scienza e tecnologia

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Il data artist Jer Thorp ci ha dimostrato che una carta geologica può diventare un’opera d’arte e i dati sulla migrazione possono essere letti attraverso un’installazione urbana (nel caso specifico realizzata a Times Square). I risultati che emergono da modelli predittivi che analizzano grandi moli di dati non sono sempre facili da comunicare ai decisori, ha spiegato Vittoria Colizza, direttrice del laboratorio EPIcx, il rischio è di essere visti come “moderne Cassandre”.

E poi ci sono le infrastrutture su cui questi dati viaggiano. Francesco Bonfiglio, CEO di Gaia-X, ci ha aiutato a immaginare come potranno essere in un futuro non troppo lontano le infrastrutture del Vecchio continente, ed Eleni Diamanti, vicedirettore del Paris Center for Quantum Computing, ci ha spiegato l’importanza della crittografia quantistica per proteggere la trasmissione delle informazioni.

Il giornalista, divulgatore e imprenditore Massimo Temporelli ha fornito il telaio entro il quale è stata tessuta la narrazione di Connections, evento andato in scena alle OGR in occasione del XX compleanno del Consorzio TOP-IX. Un viaggio nel mondo dell’innovazione e dei dati digitali, con l’intento di comprenderne valore e impatto, attraverso la lente e i linguaggi propri della tecnologia, della scienza e dell’arte.

L’occasione per esplorare i possibili futuri di un mondo in cui dati, connessioni e algoritmi rivestono un ruolo cruciale nel plasmare l’esperienza della realtà, da diversi punti di vista. E così si è parlato di privacy e salute, di impatto e sovranità del dato, della sua protezione e dell’evoluzione dell’idea di cittadinanza digitale.

Temi diversi, legati da un unico filo conduttore, che ha guidato il numeroso pubblico fino al termine di Connections, chiuso dal collettivo di musica elettronica degli SPIME.IM. Con la loro performance Zero hanno fornito una lettura del presente, attraverso dati, immagini, musica.

Il racconto della giornata condensato in due minuti: